In questi macchinari la frantumazione avviene per l'urto del singolo elemento che viene scagliato violentemente, ad opera di un rotore dotato di grande velocità di rotazione (400 -1500 giri/1”), contro le pareti interne.
Buona parte della disgregazione avviene anche per effetto degli scontri fra inerti.
La regolazione è effettuata commisurando la velocità di rotazione del rotore e la distanza fra le pareti interne. I mulini ad urto producono materiali poliedrici idonei per la produzione di calcestruzzo o conglomerato bituminoso oltre che per la formazione di sottofondi e rilevati stradali, riempimenti, strati drenanti.
Essi si dividono in:
· Mulini a martelli fissi: La bocca di alimentazione è protetta da una griglia a catene che consente solo il passaggio in entrata. II materiale procedendo lungo lo scivologiunge entro la camera di frantumazione, ove incontra le barre d'urto del rotore ( i martelli); il materiale viene pertanto proiettato verso l'esterno ed entra in collisione con le pareti di impatto rivestite da corazze intercambiabili o con altro materiale in arrivo. Sono frantoi destinati generalmente alla frantumazione primaria o secondaria.
· Mulini a martelli liberi: sono simili ai mulini a martelli fissi, formati cioè da un rotore con la funzione di proiettare il materiale alimentato contro le pareti provocandone la disgregazione. Si compongono di una carcassa in acciaio che racchiude il rotore su cui sono fissati martelli oscillanti (liberi), una carcassa contro cui il materiale percosso dai martelli va a sbattere, una griglia sulla quale il materiale è ulteriormente frantumato fino a passare per i relativi fori. Tutto ciò che non ha subito una riduzione tale da passare la griglia inferiore viene ripescato dai martelli e riposto in movimento. Sono frantoi destinati generalmente alla frantumazione primaria o secondaria.
Poiché in una frantumazione attraverso frantoi si governa solo la dimensione massima in uscita, il risultato che si ottiene, così come prodotto dal singolo frantoio, è un materiale non è selezionato, cioè separato in classi granulometriche ben precise. Per ottenere un materiale suddiviso per pezzatura, è necessario ricorrere alla vagliatura.